Come anticipato nella trasmissione LA VOSTRA VOCE di domenica 19 maggio, ecco le opere che pur non vincendo il concorso di poesia, si sono comunque distinte e quindi postate sul blog perché meritevoli.
Se vi fa piacere, condividete
Lucia Roca, Quel che resta
Quel che resta dimora dentro l’anima,
ospite misterioso che brancola fra il buio
di pensieri silenziosi che riaffiorano
quando l’alba scaccia le tenebre
e si spengono col crepuscolo
fra i bisbigli del vento
che mi riporta l’eco della tua voce.
Appeso ad un filo era
il destino della nostra storia,
quel che resta sono solo ricordi
sotto l’alba screziata d’ambra e di rosa,
batte forte il cuore,
un brivido oscura la mente
e mi sento smarrita come un onda nel mare.
Meschino è stato il destino,
lacerata l’anima giace spenta
mentre su fogli bianchi restano imprigionati
versi enigmatici e confusi
pieni di passato e presente,
di irrazionali emozioni,
illusione e speranze,
di parole che lasciano
il segno come ferite che
non si rimarginano mai!
Rosario Rosto, Anche i piccoli hanno grandi sogni
Le mie parole,
le mie poesie,
sono un viaggio
tra le parole.
Aldilà di ciò
che io cerco,
aldilà della scrittura
e forse oltre
quel silenzio
caduto sulla neve
sotto quel cielo terso.
Se si potesse
dare un colore
alla mia anima
la dipingerei di azzurro
e di arancione.
Come il mio mare.
Come i sogni
di quel bambino
nato da un atto d'amore.
Antonietta Mennitti, Stati d'animo
Ho bisogno
di volare via,
staccarmi da quella
figura statica,
impressa
nel vecchio poster,
appeso alle pareti
della vita.
Stanchezza e solitudine
m'imprigionano,
nel lager del tormento,
dei sogni irrealizzati.
Potessi riavere
le mie azzurre ali
di farfalla e di nuovo
volare,
essere gabbiano
e tuffarmi
nel mare,
respirare
il profumo della vita,
che or m'appare
crudele strega,
intrigo sfavorevole
di giochi d'arcani.
Sono l'ombra di me stessa,
sfinita.
Perché sole
tardi a sorgere?
Maya Cau, Il risveglio
Il risveglio è come una lama tagliente che lacera il cuore
già intriso di dolore.
Il risveglio riporta il silenzio
delle cose perdute,
l'evanescenza dei sogni svaniti, ma non la calma dell'anima, rassegnata
al dolore, per chi abbiamo perduto.
Nel buio odo la tua voce che sussurra parole incomprensibili, nelle notti
di luna il tuo viso si sfalda
nell'onda dei lontani ricordi.
Ti prego, se torni da me,
vestiti di silenzio, non bussare forte all'uscio del mio cuore, non turbare la mia quiete, resta nelle orme lievi
della mia memoria.
Abbracciami se puoi ,
tienimi stretta al tuo cuore, travolgimi d'amore nell'ora in cui il sole scandisce il
nuovo giorno.
Solo il tempo sarà l'unico osservatore silenzioso,
testimone muto del nostro amore clandestino e delle mie sofferenze.
Il passato è sempre presente
a costellare la vita in questo tragico tempo che, sconvolgendo il cuore di chi resta solo, rende tragico
ogni risveglio con la sua realtà.
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