lunedì 20 maggio 2024

LE POESIE MERITEVOLI DEL MINI-CONCORSO SU FB - settimana 13 - 17 Maggio

 Come anticipato nella trasmissione LA VOSTRA VOCE di domenica 19 maggio, ecco le opere che pur non vincendo il concorso di poesia, si sono comunque distinte e quindi postate sul blog perché meritevoli.

Se vi fa piacere, condividete 




Lucia Roca, Quel che resta


Quel che resta dimora dentro l’anima,

ospite misterioso che brancola fra il buio

di pensieri silenziosi che riaffiorano 

quando l’alba scaccia le tenebre

e si spengono col crepuscolo

fra  i bisbigli del vento 

che mi riporta l’eco della tua voce.

Appeso ad un filo era 

il destino della nostra storia, 

quel che resta sono solo ricordi 

sotto l’alba screziata d’ambra e di rosa,

batte forte il cuore,

un brivido oscura la mente 

e mi sento smarrita come un onda nel mare.

Meschino è stato il destino,

lacerata l’anima giace spenta

mentre su fogli bianchi restano imprigionati 

versi enigmatici e confusi 

pieni di passato e presente,

di irrazionali  emozioni,

illusione e speranze,

di parole che lasciano 

il segno come ferite che

non si rimarginano  mai!

 

 Rosario Rosto, Anche i piccoli hanno grandi sogni


Le mie parole, 

le mie poesie, 

sono un viaggio 

tra le parole.


Aldilà di ciò 

che io cerco,

aldilà della scrittura 

e forse oltre

quel silenzio 

caduto sulla neve

sotto quel cielo terso.


Se si potesse 

dare un colore 

alla mia anima

la dipingerei di azzurro

e di arancione.

Come il mio mare.

Come i sogni 

di quel bambino

nato da un atto d'amore.


Antonietta Mennitti, Stati d'animo


Ho bisogno

di volare via,

staccarmi da quella

figura statica,

impressa

nel vecchio poster,

appeso alle pareti

della vita.


Stanchezza e solitudine

m'imprigionano,

nel lager del tormento,

dei sogni irrealizzati.


Potessi riavere

le mie azzurre ali

di farfalla e di nuovo

volare,

essere gabbiano

e tuffarmi

nel mare,

respirare

il profumo della vita,

che or m'appare

crudele strega,

intrigo sfavorevole

di giochi d'arcani.


Sono l'ombra di me stessa,

sfinita.

Perché sole

tardi a sorgere?


Maya Cau, Il risveglio


Il risveglio è  come una lama tagliente che lacera il cuore 

già intriso di dolore.

Il risveglio riporta il silenzio 

delle cose perdute,

l'evanescenza dei sogni svaniti,  ma non la calma dell'anima,  rassegnata

al dolore, per chi  abbiamo perduto.

Nel buio odo la tua voce che sussurra parole incomprensibili, nelle notti 

di luna il tuo viso si sfalda

nell'onda dei  lontani   ricordi.

Ti prego,  se torni da me,

vestiti di silenzio, non bussare forte all'uscio del mio cuore, non turbare la mia quiete, resta nelle orme lievi 

della mia  memoria.

Abbracciami se puoi ,

tienimi stretta al tuo cuore, travolgimi  d'amore  nell'ora in cui  il sole scandisce il 

nuovo giorno.

Solo  il  tempo sarà  l'unico osservatore silenzioso, 

testimone muto del nostro amore clandestino  e delle  mie  sofferenze. 

Il passato è sempre presente

a  costellare la vita in questo tragico tempo  che, sconvolgendo il cuore di chi resta solo,   rende tragico 

ogni  risveglio con la sua realtà. 






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