Buon pomeriggio amici,
ecco le prime storie arrivate in redazione e come vi avevamo detto le pubblichiamo.
Leggete, commentate e le più emozionanti saranno lette in puntate speciali in Radio.
Di MICHELA CHIAMBA
La mia è la storia di una persona semplice e sensibile. Sono affetta dalla Cprs insorta dopo una banale caduta accidentale in cui riportai una distorsione ginocchio e caviglia nel 2002, con il seguito di ripetuti interventi ortopedici ravvicinati accompagnati da una non corretta gestione del dolore post operatorio e nella fase riabilitativa. Ho avuto una diagnosi tardiva per una sottovalutazione della patologia e una cura non ottimizzata.
Anni di dolore no stop hanno intaccato anche il mio equilibrio psicologico, è insorta la psoriasi retronucale con annessa alopecia circoscritta e la psoriasi unghie alluci e poi nel 2014 è giunta la diagnosi di poliartrite entesitica multipla.
Nel 2017,pochi mesi dopo la sospensione dai farmaci bio tecnologici/ biologici per bloccare l artrite che mi hanno buttato giù le difese,ho avuto una strana rottura totale di retina a sx e ho perso capacità visiva.
Questo è il sunto delle mie piccole avventure e vorrei solo trasmettere a chi legge la consapevolezza che il Dolore fisico ha sempre una sua valenza importante!!! Non va "Sopportato" e non bisogna sentirsi in colpa pensando di aver soglia bassa di tolleranza... Sono luoghi comuni che ingannavo e si perde tempo Prezioso per prevenire l'insorgenza del Dolore cronico benigno che ha un impatto altamente invalidante sulla vita della persona.
Sorridere comunque,mai sottovalutare e mai mollare
DI SILVANA LA PERNA - ELISA
Guarda fuori la bambina,
sta lì seduta,
immobile alla finestra
della vecchia casa dell'infanzia,
osserva incantata le foglie d'autunno
danzare in allegri girotondi
e immagina d'essere foglia anche lei
per poter danzare con loro!
Elisa...solitaria e schiva
guarda l'immensità di cieli tristi,
tristi come i suoi occhi
color muschio ed ambra.
Sogna scarpette rosa per danzare,
due braccia di madre che l'avvolgessero
come una calda coperta di lana
e piccoli gesti per illudersi
che possa essere amore,
ma amore non era mai!
Elisa,ciocche di biondi capelli
incorniciano il viso bambino,
dolce creatura costretta a crescersi da sola
cingendo se stessa
con le piccole braccia
per consolarsi!
E da sola asciuga le sue lacrime
e da sola impara ad allacciarsi le scarpe...
troppo occupata la madre
per insegnarle a vivere,
Elisa ha dovuto andare da sola verso la vita
e guardare dritto negli occhi la paura
quando nelle notti
alle gambe l'afferrava e le ciglia
le faceva tremare.
Elisa, angelo disperato
si guarda allo specchio
e vede riflessa l'immagine
di una sconosciuta,
ha l'aria di chi vuole scomparire
con uno schiocco di dita
e lo sguardo di un uccellino impaurito
caduto dal nido.
E vomita tutto e tutti
persino la mela che aveva osato mangiare,
e su e giù per le scale
per smaltire anche la pelle attaccata alle ossa.
A tu per tu col cielo
apre le sue braccia
non più capaci di abbracciarsi,
le apre come fece Gesù in croce
e al Padre chiede aiuto.
Ma neanche Lui ebbe pietà
troppo occupato il Suo cielo
intriso di suppliche e bestemmie
per ascoltare una stupida infelice.
Elisa, animo selvaggio,
apre a spintoni un varco
tra la folla del mondo
e lottando contro i mostri avversi
diventa donna così come una pianta
diventa albero
fuggendo dal suo passato di dolore
da nessuno mai consolato.
E guarda fuori Elisa
come quando era bambina,
vede il suo volto di donna
riflesso sui vetri appannati
dai sospiri e nasconde le lacrime
del passato e del presente
cercando di confondere tutti i pensieri
tra i rigagnoli che scivolano giù
zigzagando sui vetri
e dentro la sua mente stanca.
Ancora il dolore s'accanisce con lei!
Quando sembrava tutto bello e perfetto
e la felicità inondava la sua vita di vero amore,
tanto sognato,tanto cercato!
"Sei la mia vita, la mia luce" -diceva Andrea
guardandola con occhi dolci-
Ed Elisa lo ha amato da morire
con la dolcezza del suo essere donna,
Andrea era il suo tempo
dove anche il niente era tutto
vivendo giorno per giorno
tra il reale e la fantasia...
tutto l'amore attaccato alla loro pelle
e non chiedevano nient'altro di più.
Andrea apparì col sole
illuminando la vita appannata di Elisa
e svanì con la pioggia fredda di un maledetto gennaio quando il suo cuore smise di battere.
E piange ancora Elisa
il dolore la rende muta,
si getta sul letto vestita
e sciupa il suo tempo nel ricordo
di quell'ultimo bacio.
È dannatamente fragile la mente
e ferito ancora il cuore
dal destino crudele.
Ma una voce le sussurra all'orecchio<alza il capo Elisa,imprigiona l'ultima lacrima
nel tuo fazzoletto sdrucito e recati al tuo mare...lá troverai conforto>
E s'avvia Elisa verso il suo mare
respirando tutto l'azzurro,
tutto il calore,tutta l'aria che può!
Ed è allora che lo vede...
un uomo è seduto in riva al mare,
lei non sa se raggiungerlo perchè
presa da timore.
"Chi sarà?- pensa tra se e se"-
Lo sconosciuto la chiama senza girarsi
"vieni Elisa, avvicinati e siedi accanto a me"!
<Come fai a conoscere il mio nome,
chi sei tu?>
Lo sconosciuto non risponde e col cenno della mano la invita a sedersi,
Elisa ubbidisce e si siede accanto a quell'uomo
così misterioso di cui stranamente si fida.
E inizia a parlarle con voce calda...
e mentre mentre racconta scorrono nei suoi occhi tutte le meraviglie che vide nei suoi viaggi in giro per il mondo...
parla parla ed è come se intanto
leggesse il libro scarabocchiato che Elisa ha dentro...le sue pagine ingiallite dallo sgomento,dai rancori,dai risentimenti,dal dolore sopportato,dalla fede persa.
Le sue pagine d'insofferenza,di tristezza infinita,lo sfuggire vigliacco dalla realtà che le fa tanta paura.
E continua a parlare di se lo sconosciuto
sfogliando ora le pagine de proprio libro.
"Sai Elisa,il tempo ha tentato di rubarmi tutti i colori,le forme delle nuvole,la maestosità delle montagne,la bellezza del mare e dei cieli,
tutti i panorami della meravigliosa terra.
E nel raccontare sorrideva ed Elisa capisce
che tutto era racchiuso lì nei suoi occhi
dove regnava la tenebra,ma c'era molta più luce che nei suoi offuscati da tanta nebbia.
E ancora parla lo sconosciuto
ed Elisa ascolta incantata come una bambina col viso tra le mani...
ascolta la storia di quello sconosciuto
incontrato "per caso" in riva al mare
e comprende che la vita è grazia donata
e non bisogna sprecarne neanche un minuto.
Grazie alla luce di quegli occhi sconosciuti
Elisa comprende il grande valore della vita,
una luce che non può essere di questo mondo,
una luce che inonda Elisa di gratitudine!
Poi d'un tratto una coccinella
dischiude le sue piccole ali e su di lui si posa,
allora l'uomo misterioso si alza e si allontanava lentamente
illuminato dai colori arancio e oro del tramonto...
il suo cane bianco gli cammina accanto.
Elisa resta lì a guardarlo sparire
colma di nuova speranza e di colori,
colma della fede che aveva perso,
pronta ad affrontare ancora la vita
accogliendo con amore
il frutto del suo grande amore,
fiore profumato che stava sbocciando
dentro di lei.
I percorsi del cuore del piccola Elisa diventata una giovane adulta con la riscoperta dell'amore ! Grazie
RispondiEliminagrazie per il commento
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